Negli ultimi 30 anni, l’industria del venture capital ha ricoperto un ruolo di primaria importanza a livello economico e sociale. A confermarlo è una recente indagine condotta da due ricercatoridi Stanford, I. Strebulaev e W. Gornall.
I dati sono chiari: le imprese finanziate dal venture capital hanno profondamente cambiato lo scenario macroeconomico degli Stati Uniti.
Secondo i dati rilevati da I. Strebulaev e W. Gornall, oltre il 43% delle imprese quotate sul mercato borsistico statunitense sono state finanziate dal venture capital.
Si tratta di 574 su 1,330 società analizzate che rappresentano nel loro insieme:
- il 57% della capitalizzazione totale di mercato;
- il 38% dell’occupazione totale;
- l’82% degli investimenti in ricerca e sviluppo.
I dati, aggiornati al 2013, si riferiscono alle imprese nate dopo il 1979. Il venture capital, inteso come speciale forma di finanziamento utilizzata principalmente da società giovani, innovative e altamente rischiose, ha preso infatti piede solo dal 1979 in poi. In questa data, il governo degli Stati Uniti ha modificato la Prudent Man Rule permettendo così anche ai fondi pensionistici di investire in venture capital. Grazie a questa riforma, tra il 1982 e il 1987 i fondi di venture capital raccolsero $4.5mld all’anno contro lo $0,1mld dei 10 anni precedenti.
L’analisi di I. Strebulaev e W. Gornall ha rilevato un altro fatto interessante. Nell’arco temporale degli ultimi 30 anni, l’industria del venture capital, paragonata a quella del private equity, è riuscita a trasformare minori quantità di capitali in investimenti di maggior successo che hanno contribuito allo sviluppo di un numerose grandi società dei giorni nostri.
Ad oggi, 3 delle 5 più grandi società del mondo hanno iniziato la loro attività grazie a fondi raccolti dal venture capital. Apple, Google e Microsoft hanno infatti iniziato la loro attività grazie al venture capital.
Sembra dunque indubbio che negli ultimi 20 anni le imprese finanziate dal venture capital abbiano ricoperto un ruolo sempre più determinante nell’economia degli Stati Uniti. I dati sopra illustrati dimostrano, infatti, che queste società hanno avuto il ruolo di driver sia per la crescita economica sia per l’occupazione del settore privato.
Vale la pena sottolineare inoltre che l’impatto del venture capital è certamente sottostimato da questa analisi. Da Windows a FedEx, le tecnologie sviluppate da società finanziate dal venture capital hanno letteralmente stravolto il mondo intorno a noi. Come misurare gli spillover che ne sono derivati?
Ovviamente il merito non è tutto dell’industria del venture capital. Molte delle società prese in analisi hanno avuto successo anche grazie all’apporto di capitale proveniente da altre fonti. Tuttavia, come spiegano i due autori, è interessante notare come ad oggi sempre più imprenditori ritengano il venture capital il miglior mezzo di finanziamento per le loro imprese.
Oltre ad essere più accessibile rispetto alle forme di finanziamento tradizionali, il venture capital si presenta come la scelta ottimale per una startup che necessita non solo di soldi ma anche, e soprattutto, di mentorship, supporto, guida strategica e network.
La spinta e l’aiuto che il venture capital ha offerto e offre alle più grandi e promettenti società del mondo conferma il suo ruolo di primaria importanza nell’innovazione e nel progresso della società.