Innovazione e startup al servizio della formazione: le idee e i vincitori di Shaping the Future of Higher Education
Innovazione e startup al servizio della formazione: le idee e i vincitori di Shaping the Future of Higher Education

L’emergenza seguita alla diffusione del Covid-19 ha radicalmente trasformato anche il paradigma della formazione, con nuovi modelli di insegnamento e apprendimento più aperti e versatili. È in questo contesto che è stato promosso dall’Università Luiss Guido Carli e da LVenture Group un progetto di Open Innovation nell’EdTech, partito con una call dal titolo “Shaping the Future of Higher Education” che è giunto oggi alla sua conclusione con l’individuazione dei vincitori. 

115 sono le candidature pervenute per la selezione, di cui 92 start-up e 23 team. Come sottolineaLuigi Capello – CEO di LVenture Group: “La partecipazione è stata decisamente superiore alle aspettative e di livello internazionale, indice del fermento tecnologico nel mondo della Education Technology che, nel 2020, complice l’accelerazione della didattica a distanza, ha registrato un raddoppio degli investimenti in Venture Capital rispetto al 2019, fino a raggiungere la cifra record di 16,1 miliardi di dollari su scala mondiale. Infine, ha concluso Capello: “La collaborazione con un partner consolidato e di rilevanza internazionale come la Luiss rafforza sicuramente il potenziale delle startup selezionate”.

Il 35% delle candidature alla Open Call della Luiss proviene dall’estero. Un risultato che è anche frutto della collaborazione conplayer globali, tra cui Collider (incubatore elvetico) e il GESA (Global EdTech Startup Award), la più grande competizione mondiale per startup EdTech, di cui la Luiss sarà partner nei prossimi mesi.

I quattro progetti vincitori di Shaping the Future of Higher Education sono:

  • Magma Learning, startup che ha elaborato un sistema di apprendimento a misura di ogni studente basato sull’Intelligenza Artificiale; 
  • Wyblo, fondata da un team di italiani con base in Svizzera, ha realizzato un’app per il coinvolgimento degli studenti nell’esperienza di apprendimento attraverso feedback e instant poll
  • ARMarket,neoimpresa di content creation in realtà aumentata, sta sviluppando soluzioni per innovare il processo di selezione e ammissione degli studenti ai corsi universitari; 
  • 1001, startup che ha creato un’app per la connessione diretta tra studenti e laureati con un network di “buddies”, manager e professionisti di aziende, pronti a fornire indicazioni e suggerimenti per un migliore inserimento nel mondo del lavoro.

Ciascuna delle startup vincitrici collaborerà con la Luiss per perfezionare la propria proposta e sviluppare nuove soluzioni per l’Higher Education attraverso progetti pilota per studenti e accademia.

Una volta conclusa questa prima fase, le attività saranno orientate ad una diffusione su larga scala. I vincitori, per promuovere la loro idea di business, potranno avvalersi di corporate partner, stakeholder e del network dell’Ateneo, a cominciare da Luiss Alumni 4 Growth (LA4G).

“Il mondo dell’Education deve necessariamente aprirsi ad ogni forma di cambiamento, intercettando tutte le opportunità offerte dalle nuove tecnologie” – dichiara Giovanni Lo Storto, Direttore Generale Luiss, che aggiunge – “Con questi progetti confermiamo la strategia di innovazione aperta che caratterizza il nostro Ateneo, in un anno, quello della pandemia, che ha accelerato lo sviluppo delle piattaforme e delle infrastrutture digitali. Il successo di questa iniziativa con LVenture Group ne è una ulteriore dimostrazione”. 

L’Ateneo promosso da Confindustria, infine, sarà protagonista di uno “Special Track” dedicato all’Alta Formazione, dal titolo “Next Gen Higher Education”.

“Il futuro dell’educazione guarda a un nuovo rapporto di collaborazione tra esseri umani e tecnologie” – commenta il Rettore dell’Ateneo, Andrea Prencipe –proseguendo: “Proprio da questa interazione virtuosa nasce la necessità di innovare strumenti e modelli di formazione. In Luiss lo stiamo realizzando con un nuovo approccio allo studio e alla ricerca, definito enquiry-based, per incoraggiare i nostri studenti al pensiero critico, al problem framing ed al problem solving. In questa contesto, piattaforme e tecnologie diventano centrali anche per far nascere inedite forme di collaborazione di Open Innovation”.

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